I calabroni corrispondono ad una diffusa famiglia di insetti volanti, nella fattispecie rappresentano più grande delle vespe europee e nordamericane. Ne esistono di tantissime varianti, e proprio una di queste sta mettendo a repentaglio altre specie di insetti: i calabroni orientali possono essere anche pericolosi per gli esseri umani.
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E’ da qualche anno che questa sotto tipologia di calabroni, noti come calabroni orientali o più correttamente diffuse in due categorie diverse, la prima definita Vespa orientalis, per l’appunto vespa orientale, che a causa del cambiamento climatico stanno diventando adattive anche in realtà temperate come quelle europee ed Italiane, oltre al calabrone gigante asiatico o vespa mandarinia, che è sensibilmente più grande di quelli “tradizionali” ed anche potenzialmente più aggressiva.
Seppur sensibilmente diverse, queste due specie sono state rilevate in quanto introdotte nell’ecosistema italiano da qualche anno, ad esempio il calabrone asiatico è stato avvisato in regioni come la Campania, il Lazio o la zona adriatica lo scorso decennio.
Il calabrone gigante asiatico ha una colorazione tendente al giallo, sopratutto la testa, può avere dimensioni sensibilmente maggior rispetto a quelle nostrane, comportamenti simili ma più invasivi ed un veleno non letale ma indubbiamente più doloroso se iniettato sulla cute, soprattutto per chi risulta essere affetto da ipersensibilità ed allergie.
Questa tipologia di insetti volanti è ancora “nuova” nell’ambiente italiano, ed anche se non è ancora chiaro come riuscirà ad adattarsi (ammesso che riesca), è bene ricordarsi che sono insetti prevalentemente notturni ma non è raro vederli agire in piccoli sciami durante il giorno, sono soliti fare nidi sotto terra ma possono anche trovare un ambiente adatto nei sottoscala o nelle soffitte, dove sono sufficientemente protette e riescono a sviluppare i propri nidi, composti da vari materiali tenuti insieme grazie alla propria saliva.
In caso di infestazione non è mai una buona idea agire in modo autonomo, anche perchè il comportamento del calabrone asiatico è ancora poco conosciuto.