Nelle ultime settimane si è molto discusso sulla novità di modifica dell’uso del contante in questo nuovo anno 2023. Secondo le intenzioni del precedente Governo, la soglia avrebbe dovuto scendere fino ai mille euro, ma dopo le elezioni politiche e la maggioranza ottenuta a seguito del voto espresso dai cittadini alle urne, la situazione è cambiata.
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L’obiettivo è stato quello di innalzare il tetto al contante fino a 5 mila euro, proprio a partire da quest’anno. Non sono tuttavia mancate le polemiche legate al fatto che una scelta come questa crei l’incentivazione dell’irregolarità, degli abusi, del lavoro nero e dell’evasione fiscale.
Successivamente il Consiglio dell’Unione Europea ha dato l’ok al tetto per il contante fino a 10.000 euro in ambito Unione Europea; pertanto la misura dell’innalzamento fino a 5000 euro voluta dal Governo è entrata regolarmente nella Legge di Bilancio 2023 in quanto il limite fissato in Europa è ben al di sopra.
Per tali ragioni è dunque opportuno fare il punto della situazione per capire quali saranno effettivamente le regole sul limite al contante e, a partire da quando scatteranno le varie regole da applicare e le sanzioni previste per chi non vi si attiene.
Il tetto all’uso del contante è stato oggetto di diverse modifiche nel corso degli ultimi anni, a testimonianza del fatto che si tratta di un argomento sentito e delicato. Ebbene, se è vero che nel 2016 era stato posto a 3.000 euro, nel 2020 è sceso a 2.000 e poi a mille euro nel 2022. .
Il nuovo Esecutivo ha deciso di alzare il limite a 5000 euro, nonostante le grandi critiche dell’opposizione che ha parlato di una proposta di legge in totale controtendenza con quanto deciso in questi anni nel nostro paese per poter abbassare progressivamente l’uso del contante e sostenere quindi la tracciabilità dei pagamenti.
Ciò nonostante il Governo è comunque andato avanti sulla revisione al rialzo della soglia, per toccare quota 5mila euro anziché 1.000 già dal primo gennaio. Questa misura sulla nuova modifica al tetto all’uso dei contanti è stata inserita e votata con la legge di Bilancio 2023, approvata il 29 dicembre del 2022.