Preferire il consumo delle carni bianche (pollame) rispetto alle carni rosse (maiale, vitello) è una delle raccomandazioni che spesso riceve chi ha problemi di colesterolo alto. La limitazione del consumo di carni rosse si basa su degli studi osservazionali che mostrano l’associazione tra un maggior consumo di acidi grassi saturi e livelli decisamente più alti di colesterolo Ldl, con un conseguente aumento del rischio cardiovascolare.
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Quindi la sostituzione con le carni bianche, che hanno un minor contenuto di grassi saturi, dovrebbe comportare dei vantaggi per quanto riguarda il controllo del colesterolo e la riduzione del rischio cardiovascolare. Un nuovo studio americano ha messo in dubbio questo interessate schema.
I ricercatori hanno arruolato tutta una coorte di oltre cento uomini e donne di età compresa tra i 21 e i 65 anni d’età e li hanno suddivisi in tre gruppi. Il primo gruppo ha seguito una dieta bilanciata per un periodo di 4 settimane con un ridotto apporto di carboidrati e con una quota di proteine (25%) fornita dalle carni rosse, dalle uova e dai formaggi. Nel secondo gruppo le carni rosse sono state sostituite dalle bianche, mentre il terzo gruppo ha assunto proteine soltanto di derivazione vegetale.
I risultati, pubblicati sull’American Journal of Clinical Nutrition non hanno mostrato delle differenze significative nel tasso di colesterolo Ldl dei consumatori delle carni bianche, rispetto a chi aveva assunto, invece, carni rosse. Mentre è risultato inferiore in chi ha evitato completamente la carne.
Gli autori concludono dicendo che tali risultati sono in linea con le raccomandazioni che promuovono le diete con un’alta percentuale di alimenti a base vegetale, ma per quel che riguarda gli effetti lipidici e lipoproteici, non forniscono alcune prove a favore delle carni bianche rispetto alla carne rossa per ridurre il rischio cardiovascolare.
Infine, i risultati di questi studi confermano che uno schema alimentare che ha un elevato contenuto di grassi saturi, indipendentemente dalla fonte alimentare, influisce notevolmente sull’aumento dei livelli di colesterolo Ldl. La novità sarebbe che, con entrambe le categorie di carni, le concentrazioni del colesterolo Ldl risultano superiori a quelle derivanti dalle diete con importanti fonti proteiche vegetali.
Aumentare queste risulta essere quindi un’ottima strategia, se vengono abbinate ad un consumo abbondante di verdure, di cereali integrali, di olio extravergine di oliva e di pesce. Tutto questo, insieme all’attività fisica di ogni giorno, può permettere di controllare i livelli del colesterolo.