Il libretto postale corrisponde ad una tipologia di strumento largamente utilizzato per buona parte del 20° secolo pur essendo stato concepito e diffuso per la prima volta addirittura dalla fine del 19° secolo come forma alternativa al tradizionale conto bancario oggi una realtà diffusa, all’epoca decisamente meno.
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Se hai un vecchio libretto postale a casa non buttarlo: ecco perché
Il libretto costituisce ancora oggi una diffusissima forma di strumento utile per conservare denaro in modo semplice e tutto sommato sicuro perchè come ogni forma dai strumento di risparmio postale è qualcosa di regolamentato dalla Cassa depositi e Prestiti e che quindi gode della “protezione” e garanzia dello stato italiano.
La funzione principale del libretto è quindi “conservativa” e non legata ad una funzione di sviluppo ed aumento degli interessi legati, fattore che invece appannaggio esclusivo dei buoni postali che agiscono come delle obbligazioni di stato.
Di contro però il libretto postale è gratuito, e non presenta costi veri e propri. Oggi esiste sia nella tradizionale forma cartacea ma anche in quella digitale (definita Smart). Quella cartacea è comunque ancora oggi quella più diffusa in quanto ad utilizzo seppur fa parte di qualcosa di “storico”. I libretti infatti esistono come detto dalla fine dell’Ottocentto ma solo con l’inizio del Novecento questi hanno trovato una reale diffusione capillare come la conosciamo oggi.
Un libretto postale dell’epoca pre seconda guerra mondiale può indubbiamente essere considerato un oggetto storico e se presenta condizioni di conservazione di livello può anche essere qualcosa di interessante per un collezionista.
Uno degli anni 20 ad esempio, se tenuto molto bene può essere anche venduto all’asta per oltre 200 euro, ancora più interessante può essere se risulta avere firme o altri timbri postali in buono stato e chiari che certificano l’utilizzo.
I libretti infatti vanno calcolati come “reperti” veri e propri, quando si fa riferimento a quelli di una certa età.