Quanto costa oggi un mutuo? Ecco la verità

Il quadro economico-finanziario che riguarda l’intera Europa si presenta sempre più critico, soprattutto a seguito del crollo sfiorato da Credit Suisse, che ha scatenato il susseguirsi di avvenimenti ancora più preoccupanti. Come già successo in passato, la Banca Centrale Europea ha rialzato i tassi di interesse, ma questa volta dello 0,25%, dato abbastanza sconcertante se pensiamo che si tratta del settimo aumento in un anno. Tutto questo si traduce in un aumento del costo del denaro e il raggiungimento, da parte del tasso di interesse, al 3,75%, notizia tutt’altro che buona per tutte quelle persone che hanno aperto un mutuo nel corso dell’ultimo anno o che comunque lo apriranno, in quanto ci saranno grattacapi sia per chi ha sottoscritto un tasso variabile sia per chi ha stipulato mutuo a tasso fisso.

Tassi in aumento per i mutui

L’inflazione, da ormai diversi mesi, non è una novità, e continua ad influire negativamente anziché fermarsi, quindi, come afferma la Presidente della BCE, è necessario proseguire con una politica monetaria restrittiva. Dopo i preoccupanti aumenti avvenuti nel 2022, con lo 0,50% in più a Luglio, lo 0,75% a Settembre, un altro 0,75% in più ad Ottobre ed infine uno 0,50% a Dicembre, la situazione non sembra essere migliorata nel 2023, con un incremento dello 0,50% tra Febbraio e Marzo e ora, come precedentemente accennato, un ulteriore 0,25%. Come se tutto questo non dovesse bastare, sembrerebbe esserci la certezza di nuovi incrementi fino a Luglio, nonostante alla riunione di Marzo, svolta alla Banca Centrale Europea, si è valutata l’idea di fermare la politica della crescita sui tassi di interesse.

Anche l’UNC (Unione Nazionale dei Consumatori) ci ha tenuto a sottolineare la pesantezza di tale stangata, dato che se prendiamo in considerazione durata e importo medio di un mutuo, ci sarebbe una differenza mensile media di ben 160 Euro, che di conseguenza si traduce in quasi 2000 Euro in più all’anno. Per chi ha già un mutuo aperto e volesse limitare i danni, invece, può prendere in considerazione due opzioni:

  • la prima è quella di fare una surroga, quindi cambiare totalmente il mutuo e rivolgersi ad un’altra banca;
  • oppure passare da un tasso fisso ad uno variabile o misto con rata protetta.

Con l’entrata in vigore della nuova Finanziaria 2023, inoltre, c’è la possibilità da parte del cliente di poter cambiare il tasso del proprio mutuo da variabile a fisso senza che ci sia necessariamente l’approvazione della banca. Fino all’anno scorso, invece, questo procedimento era possibile solamente a seguito del ricevimento di una surroga da parte di un secondo istituto di credito, quindi un ottimo passo in avanti. Tra l’altro, il cambio del tasso di interesse non comporta dei costi aggiuntivi di nessun tipo, per cui potrebbe effettivamente risultare una salvezza per tutti coloro che si trovano in serie difficoltà.

Luca Macaluso: