Attenzione alle controindicazioni del finocchio: ecco quali sono

Se siete degli amanti del finocchio, di sicuro vi farà piacere leggere quali sono tutti i benefici che questo alimento può apportare al nostro organismo; ma eravate a conoscenza anche delle controindicazioni? Sebbene possa sembrare strano, anche in questo caso ci sono dei piccoli svantaggi per il nostro corpo, a causa di una particolare sostanza definita addirittura cancerogena. Nelle prossime righe di questo articolo, vedremo insieme di fare un piccolo excursus su questo alimento in modo da capirne un po’ di più.

Finocchio: vantaggi e controindicazioni

Iniziamo dal dire che si tratta di un ortaggio composto d’acqua al 90%, per cui il contenuto calorico è bassissimo e si parla di sole 31 calorie per ogni 100g di prodotto. In questo caso, dunque, non possiamo non evidenziare come sia perfetto per tutte quelle persone che stanno affrontando una dieta ipocalorica o che semplicemente vogliono adottare un’alimentazione sana e rimanere leggeri. Oltretutto, nonostante si tratti di un alimento a bassissimo contenuto calorico, ha un forte potere saziante dovuto al ricco apporto di fibre che arriva a circa 3 grammi su 100; ottimo dunque,  da consumare a merenda in piccole quantità e sentirsi comunque sazi.

Al suo interno, inoltre, si trovano anche un ottimo quantitativo di sali minerali tra cui il calcio ed il fosforo che, come saprete, sono perfetti per ridurre e prevenire la stanchezza e rafforzare le ossa. Quello che prevale tra questi invece è il potassio, che si rivela ottimo per la salute dei muscoli, cuore compreso. Per quanto riguarda le vitamine invece, le più presenti sono quella A, B e C, mentre i finocchi sono particolarmente ricchi anche di flavonoidi: sostanze prevalentemente presenti nella frutta con grandi capacità antiossidanti.

Tra i vantaggi più significativi da riconoscere a questa pianta poi troviamo quello della risoluzione dei problemi digestivi, quello della riduzione del gonfiore addominale e quella di rinforzo del sistema immunitario mediante la presenza della vitamina C. Tuttavia anche in questo caso dobbiamo riconoscere la possibilità di imbatterci in una significativa controindicazione, in quanto i semi contenuti nel finocchio possiedono minime quantità di estragolo, una sostanza che l’IRNAN (Istituto Nazionale Ricerca Assunzione Nutrienti) ha catalogato come cancerogena.

È chiaro che questo non fa dell’alimento un cibo da scartare, in quanto si tratta soltanto di una controindicazione che potrebbe verificarsi nel caso in cui l’assunzione di questi semi sia effettivamente massiccia ed anormale. Sempre per i semi, ad ogni modo, è possibile la nascita di una controindicazione legata ad un’intolleranza alle sostanze all’interno capaci di provocare irritazioni e/o iperacidità. Per questa ragione, il consumo del finocchio è sconsigliato sia durante la gravidanza che in seguito nella fase di allattamento.