Il concetto di bonus applicato alla casa costituisce qualcosa di non definito da un’unico termine, quanto piuttosto un compendio di normative atte a sviluppare agevolazioni anche piuttosto diversificate, divenenute “normali” nell’ultimo decennio, e che sono state progressivamente sviluppate o comunque avallate dai vari governi. Difficile definire in maniera precisa tutti i bonus per la casa in senso ampio, anche perchè ad ogni nuovo anno le regolamentazioni sono spesso modificate. Quali sono i bonus per la casa attualmente attivi, e quelli più interessanti?
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Bonus per la casa: ecco quelli che non devi farti scappare
Tra il bonus casa più famoso ed importante spicca il Superbonus 110, concepito durante il governo Conte II, quindi nel 2020 come agevolazione ottenibile tramite detrazione, sconto in fattura o con la cessione del credito, che veniva applicata attraverso una richiesta specifica per un’ampia sequela di lavori presso quasi tutte le abitazioni, anche se questa forma di Ecobonus, incentrata per rendere meno oneroso il compendio di lavori in senso generale, favorendo anche il contesto di risparmio energetico non è stato rinnovato anche per il 2023, considerato fallace e penalizzante per lo stato.
L’intento da parte dello stato è quello di favorire i lavori ma anche regolalizzarli dal punto di vista fiscale, infatti quasi tutti i bonus legati alla casa per essere ottenuti necessitano di pagamenti con metodi tracciabili o comunque tutte le documntazioni relative, così da poter abilitare l’agevolazione.
Il nostro paese deve fronteggiare anche problematiche legate al concetto di casa, anche se una riforma del catasto appare quasi una chimera, almeno allo stato attuale.
Tra i vari bonus confermati e modificati fino al 2024 figura il bonus Verde, che corrisponde ad una vera e propria detrazione fiscale pari al 36 % delle spese per ammodernare e ripristinare sezioni come giardini, mansarde, balconi e simili, con tetto fino ai 5000 euro per ogni unità immobiliare, iva inclusa.
Rilevante anche Il Bonus Ristrutturazioni, anche questo modificato ma confermato sostanzialmente per l’anno in corso, che corrisponde ad una versione depotenziata rispetto al già citato Superbonus 110, in quanto corrisponde alla possibilità di chiederlo per lavori di restauro o di tipo straordinario presso quasi ogni tipo di lavorazione abitativa pari al 50% delle spese sostenute con un tetto pari 96 mila euro per ogni unità abitativa, quindi una sorta di “update” in quanto la vecchia tipologia di bonus ristrutturazioni fino al 2022 corrispondeva ad un tetto di 48 mila euro, segno che l’attuale esecutivo vuole comunque “spingere” in tal senso su questa forma di agevolazione.
Da tenere sott’occhio anche il Sismabonus, ossia ufficialmente il Bonus Interventi Antisismici, che non costituisce una novità in quanto attiva da circa un lustro, incentrato come facile da immaginare a percepire detrazioni sulle spese effettuate sui vari interventi migliorativi contro i terremoti, bonus ottenibile da parte di privati ma anche professionisti.
Il Sismabonus è sostanzialmente una forma di detrazione IRPEF o IRES ottenibile sia per singoli appartamenti così come per i condomini, in generale è un altro bonus incentrato sulla detrazione ma per ottenerlo è necessario presentare sia l’operato dei lavori vero e proprio ma anche tutta la progettazione. Le forme di detrazione corrispondono al 50 % per la maggior parte degli interventi locali, percentuale che sale al 70 % se il progetto di lavoro permette il miglioramento di almeno una classe antisismica e 80 % se gli “step” migliorativi della classe di rischio sono due. Anche in questo caso è stata confermata una scadenza per fare richiesta al 31 dicembre 2024, con una soglia di 96 mila euro.
Non è stato invece prorogato il Bonus Facciate, che corrisponde alle agevolazioni inerenti ai lavori migliorativi di infissi, finestre e balconi, parte del piano di bilancio del 2020, inizialmente sotto forma di detrazione al 90 %, poi ridotta al 60 % per le medesime motivazioni che hanno portato all’abbandono del Superbonus 110.
Di natura completamente diversa è invece il Bonus Affitti Giovani, che è improntata su diverse forme di agevolazioni nei confronti dei richiedenti fino a 31 anni di età che stipulano un contratto di affitto pari ad una detrazione fino a 991,60 euro per i primi 4 anni di contratto, mentre se l’affitto è superiore viene applicata la detrazione pari al 20 % fino ad un limite di 2 mila euro, per farne richiesta è necessario che l’immobile abitativo non risulti essere correlato a quello dei propri genitori. La richiesta va presentata attraverso l’Agenzia delle Entrate durante la tradizionale dichiarazione dei redditi, nel modello 730, precisamente nella nuova sezione V. Tra i requisiti per averne accesso spicca quello del reddito che non deve essere superiore o pari a 15.493,71 euro, inoltre i tipi di immobile affitati compatibili non devono corrispondere a quelli di tipo turistico o comunque considerabile “di lusso” come quelli in categorie come A/1, A/8 e A/9.
Sempre improntato sull’agevolazione per i contesti giovani ed abitazioni, il Bonus Casa Giovani under 36 corrisponde ad una serie di benefici per chi ha al massimo 36 anni ancora da compiere al momento della richiesta, sotto forma di credito di imposta per coloro che si impegnano ad aprire un mutuo in questo anno solare.
Tra i requisiti, bisogna far parte di un ISEE familiare non eccedente di 40 mila euro, tra le principali agevolazioni l’esenzione di imposta di registro, ipotecaria e catastale oltre ad un completo riconoscimento di un credito d’imposta pari all’Iva corrisposta al venditore.
Ancora diverso è il Bonus Acqua potabile, che è incentrato a migliorare la condizione da parte di chi ha acquistato oppure è intenzionato a farlo, apparecchiature per il filtraggio dell’acqua di rubinetto, sotto forma di un’altra forma di agevolazione tramite credito d’Imposta fino al 50 %, concepito e regolarizzato da Enea, ottenibile fino al 31 dicembre 2023, come evidenziato anche dal portale ufficiale. Le soglia di spesa “copribile” ammontano a 1000 euro per le persone fisiche e 5000 euro per le aziende. Questo, come quasi tutti gli altri bonus per la casa, può essere richiesto ed ottenuto inserendo le spese relative agli impianti di filtraggio e depuratori direttamente sul modello F24.